IO SONO: L'AUTOSCATTO
Le foto autoritratto che le ragazzine (soprattutto, ma purtroppo non solo) propongono ossessivamente, in posa con le labbra atteggiate a dare un bacio all'immaginario spettatore, sia esso amica, papabile fidanzato, familiare, sconosciuto/a a cui si è accordata "l'amicizia", riempiono questo web e quell'altro. La scelta del luogo che si intravede nella foto, spesso il bagno di casa, del locale, del posto più vicino, insomma, nel quale ci si è rifatte il trucco, quasi a scongiurare il pericolo che allontanarsi di qualche metro ponga irrimediabilmente fuori posto il capello tanto argutamente sistemato, la dicono lunga sull'importantza che lo scatto avvenga hic et nunc, senza troppa distanza dallo specchio nel quale abbiamo decretato che l'immagine è quella giusta, quella che ci rappresenta meglio.
Le foto autoritratto che le ragazzine (soprattutto, ma purtroppo non solo) propongono ossessivamente, in posa con le labbra atteggiate a dare un bacio all'immaginario spettatore, sia esso amica, papabile fidanzato, familiare, sconosciuto/a a cui si è accordata "l'amicizia", riempiono questo web e quell'altro. La scelta del luogo che si intravede nella foto, spesso il bagno di casa, del locale, del posto più vicino, insomma, nel quale ci si è rifatte il trucco, quasi a scongiurare il pericolo che allontanarsi di qualche metro ponga irrimediabilmente fuori posto il capello tanto argutamente sistemato, la dicono lunga sull'importantza che lo scatto avvenga hic et nunc, senza troppa distanza dallo specchio nel quale abbiamo decretato che l'immagine è quella giusta, quella che ci rappresenta meglio.
Madonna e sua figlia Lourdes |
Se provate a stamparne un migliaio, e le dividete per colore dei capelli del soggetto, sarà quella l'unica cosa che vi consentirà di distinguerle tra loro. Tutto quello che faticosamente i regimi totalitari tentavano di mettere in pratica, ovvero l'omologazione umana, è adesso lasciato all'abnegazione che ciascun singolo opera pur di somigliare alla massa. Senza esserne assolutamente consapevole. Ciascuna ragazza agisce con la convinzione di essere totalmente unica, di aver trovato la posa più figa. Mi fa tanta tenerezza questa foto che Lourdes, figlia di Madonna, scatta a se stessa ed alla madre: questo gesto ne certifica l'appartenenza alla categoria delle ragazze di tutto il mondo, la rende indistinguibile e, francamente, se non fosse per la vicinanza della mamma passarebbe senza dubbio inosservata e la catalogheremmo, solamente, come una delle appartenenti alla categoria delle brunette.
Se provate a stamparne un migliaio, e le dividete per colore dei capelli del soggetto, sarà quella l'unica cosa che vi consentirà di distinguerle tra loro. Tutto quello che faticosamente i regimi totalitari tentavano di mettere in pratica, ovvero l'omologazione umana, è adesso lasciato all'abnegazione che ciascun singolo opera pur di somigliare alla massa. Senza esserne assolutamente consapevole. Ciascuna ragazza agisce con la convinzione di essere totalmente unica, di aver trovato la posa più figa. Mi fa tanta tenerezza questa foto che Lourdes, figlia di Madonna, scatta a se stessa ed alla madre: questo gesto ne certifica l'appartenenza alla categoria delle ragazze di tutto il mondo, la rende indistinguibile e, francamente, se non fosse per la vicinanza della mamma passarebbe senza dubbio inosservata e la catalogheremmo, solamente, come una delle appartenenti alla categoria delle brunette.
E' la moda.
Tutt'altra storia, invece, la foto scattata in pieno volo da questo simpatico matto.
Anche la sua è una categoria in voga: di coloro che nelle situazioni più impensate, piuttosto che salvarsi la vita, pensano di rendere indimenticabile l'attimo prima di rischiare di perderla.
Questi "nuovi" fotografi hanno un bisogno assillante di documentare non solo la realtà nella quale vivono attraverso scatti continui, ma di certificare il loro stesso essere al mondo con la ripresa fotografica. Da questa documentazione (di ogni mise...!!! TUTTE TUTTE TUTTE) dipende la loro sopravvivenza nella realtà virtuale, l'unica che riconoscono come possibile. Ripeto spesso che una volta prendevamo in giro i giapponesi per questa loro fissazione di fotografare tutto. Siamo peggio. In questa delirante raccolta di foto i ritratti mi divertono ancora, mentre cappuccini, caffè, piatti di spaghetti e "piedi" sparsi ovunque mi annoiano un po'.
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